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Occhio rotondo 6. Alberi
Cosa fa di un albero un albero? Il tronco. Senza di lui non starebbe in piedi e non salirebbe la linfa verso l’alto. Le radici. Senza non berrebbe né si nutrirebbe. I rami. Sono l’estensione nello spazio dell’albero stesso. Le foglie. Senza l’albero non respirerebbe. A ben guardare l'albero è una struttura per reggere le foglie, senza non avverrebbe la fotosintesi clorofilliana essenziale per farlo respirare, e per trasformare l’anidride carbonica assorbita dall’aria in zuccheri e carboidrati per vivere. Le foglie, forse più ancora delle radici, sono decisive. Poi le foglie sono ciò che fa dell’albero un albero: bello da guardare; piacevole sedersi sotto la sua ombra. D’inverno, quando tutte le foglie sono cadute a terra, cos’è un albero? L’albero è ancora un albero? Da anni Simone Casetta fotografa alberi senza foglie.
Alberi scheletrici che si protendono nello spazio senza la loro parte più vitale. Alberi d’inverno: nudi, secchi, striminziti, ossuti. Così appare questo alberello esile che si protende con le sue brevi braccine, alcune delle quali sono state potate da un solerte giardiniere. Sono mozziconi, piccole braccia monche. L’attenzione si sofferma su quel ramo che si allunga in orizzontale e compete con il tronco che va verso l’alto in verticale. Anzi il ramo che corre in là, in senso figurato, è il protagonista della fotografia, ne occupa la parte destra.
Si intitola "Danseuse"; all'autore ricorda una donna che compie un movimento aggraziato: danza.
Non so che albero sia. Non sono riuscito a identificarlo, neppure chiedendo a un esperto botanico. Gli mancano le foglie, che degli alberi, insieme al tronco, sono il volto: l’identità arborea. Le foglie sono l’albero, come mi ha detto una volta Narciso Silvestrini, maestro di geometria e colore. Tutto il resto dell’albero le sostiene, anche se le foglie sono la parte più caduca della pianta, quella che nasce e muore. Poi rinasce, ogni primavera. Le foglie rinnovano l’albero e lo fanno crescere. Perché fotografare un albero senza foglie? Perché questo albero non è solo un albero. È un messaggio, una frase, forse addirittura un’intera poesia.
La mostra di Simone Casetta a Torino dove è ora esposta questa fotografia, presso la galleria "Riccardo Costantini Contemporany", s’intitola “Pensa che un albero canta e ride” (è stata stampata su una pezza di cotone misto line: supporto vegetale). Casetta da molto tempo fotografa i poeti italiani viventi; ha realizzato un’intera collezione di loro ritratti. Anche questi sono ritratti, non solo di alberi, ma di pensieri e riflessioni, come quelle degli autori di versi. Sono frasi che si possono leggere in molti modi, e contengono un messaggio: “io sono un albero senza foglie”. Sono poesie molto brevi e secche, come quelle raccolte da Eugenio Montale nel suo primo libro. L’osso di seppia, spion o sepiostario, come viene chiamato dagli zoologi, è una conchiglia posta internamente nelle seppie.
Ha la forma di un ellissoide, ed è lanceolata. Serve a questi molluschi cefalopodi per regolare il loro galleggiamento, per spostarsi nell’acqua. Anche le foglie sono un oggetto che serve all’albero per poter galleggiare nell’aria, per afferrarla e poterla scindere in una componente e nutrirsi. Gli alberi scheletrici che Casetta ha esposto nella sua mostra offrono l’idea di qualcosa che persevera nonostante tutto, proprio come i versi del poeta ligure, qualcosa che tenacemente e ostinatamente attende la propria rinascita, che conserva la propria posizione aspettando di buttare fuori le proprie gemme, di creare le proprie foglie. L’albero è le sue foglie? Sì, e questa fotografia ce lo ricorda ancora una volta. Tuttavia ci dice anche che prima delle foglie ci sono i rami, i quali attendono pazientemente di sorreggerle, di offrirle all’aria che li circonda, per tornare a respirare e a suggere da lei il loro nutrimento invisibile. Questi alberi siamo noi. Meglio, è chi li ha fotografati. Sono autoritratti vegetali in inverno
Simone Casetta, Pensa che un albero canta e ride
Galleria “Riccardo Costantini Contemporaney”, via Goito 8, Torino, fino al 29/04/2023.
Danseuse #1 @Simone Cassetta
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