Groupon, la macchietta dell’advertising
Ufficio turistico e piccola agenzia di welfare low cost. Guida gastronomica e succedaneo d’un automobile club. Internet sforna inedite creature a ritmo battente, e tra quelle di maggior successo popolare e commerciale c’è di sicuro Groupon. Ti offre di tutto, dalla manutenzione della caldaia alla visita cardiologica, e tutto rigorosamente a prezzi stracciati.
Ma Groupon è anche altro. È anche una galleria degli orrori pubblicitari. La macchietta dell’advertising.
Per esempio, l’avreste mai detto che per sponsorizzare un esame baropodometrico con contestuale realizzazione di plantari ortopedici, si presentasse il tutto così: “Lo scheletro umano ha molte funzioni, oltre ad arredare le aule di scienze delle scuole di tutto il mondo. Ad esempio sostiene i bicipiti sexy di un uomo e protegge il cuore delle donne dagli urti di una relazione sbagliata. Conviene prendersene cura: fallo alla Sanitaria Majorana!”. Finora, nessuna scomparsa registrata.
Vagamente in stile Alberto Sordi, da medico della mutua, la promozione di una seduta di filler con acido ialuronico, al ritmo di: “Chi si somiglia si piglia, lo conferma anche la scienza. Così si spiegano le liaison tra Brad e Angelina, Totò e Peppino, Ginger e Fred. Ovviamente se il tuo viso ti aiuta con tonicità e bellezza le chance di un sodalizio duraturo aumentano. Il Dottor Giulio Cerulli fa di tutto per facilitare i tuoi incontri!”.
Di stretta osservanza berlusconiana, anche per il campo vieppiù scivoloso in cui si muove, parrebbe anche il seguente assunto: “Prevenire è meglio che curare, i soldi non fanno la felicità e ci sarà anche la crisi ma i ristoranti sono sempre pieni. Fidati dei luoghi comuni, che la maggior parte delle volte ci azzeccano!”. Al di là della discutibile idea dei ristoranti, resta da svelare a che ci si riferisce. A questo: “Il coupon è valido per tre tamponi vaginali utili per: germi comuni, mycoplasma, gardnerella”. Ecco.
Restando in tema di donne, “si dice che fu Enrico VIII a inventare il paciugo. Aveva bisogno di ottimizzare i tempi di preparazione delle sue otto mogli, che la mattina non finivano più di incipriarsi e acconciarsi i capelli rendendo il bagno un gran caos. Per fortuna la sua intuizione si è trasformata in quelli che oggi conosciamo come centri estetici!”. S’offre un pacchetto bellezza con pulizia viso, manicure, pedicure e trattamento alla paraffina. S’offre, ah, come s’offre...
Ma dopotutto “le donne sono sempre un passo avanti. Altrimenti non si spiega l’invenzione del primo prototipo di lavatrice elettrica nel 1906 grazie ad Alva Fischer e del bianchetto per coprire gli errori per opera di Bette Nesmith Graham nel 1924. Ma il genio femminile non finisce qui, perché ha permesso alle donne di pensare che era necessario un posto dove acconciarsi i capelli: e voilà sono nati i parrucchieri!”. Vuoi mettere la centrifuga con un fantastico trattamento di ricostruzione Nexxus e alla cheratina, colore e piega, a soli 39 euro?
Sfida le categorie della psichiatria una roba del tutto incomprensibile come questa: “La realtà spesso non è come sembra. Basta un’infausto (con omaggio d’apostrofo, ndr) controluce per sollevare il velo di Maya sul vello mai abolito di gambe e zone sensibili. Per smentire le tesi dell’esimio Schopenhauer, almeno in fatto di peli superflui, dedicati al culto della salvifica luce pulsata. Apriti cielo”. Si apra o no, le sedute sono otto, tutte esimie, e costano 199 euro invece di 3.800. Amen.
Finiamo in bellezza, finiamo in letteratura. Immergiamoci nella nevrosi triestina dello Zeno sveviano: “Che io forse abbia amato tanto la sigaretta per poter riversare su di essa la colpa della mia incapacità? Chissà se cessando di fumare io sarei divenuto l’uomo ideale e forte che m’aspettavo? Forse fu tale dubbio che mi legò al mio vizio, perché è un modo comodo di vivere quello di credersi grande di una grandezza latente”. Questo è il commento esegetico a questo passo riportato da Groupon, in inedita versione intellectos, ideale incrocio tra Gianfranco Contini e Mike Bongiorno: “Nel romanzo di Italo Svevo, grandi dubbi esistenziali agitavano il protagonista Zeno nel suo velleitario desiderio di smettere di fumare. Chissà come sarebbe andata a finire, se avesse conosciuto Supersmoker Shop!”. Già, chissà...